5 MINUTI DI PAURA



Nell'ultimo post ho parlato del rapporto tra sostanze legali e sottoculture. Accennavo al fatto che ogni ambito sottoculturale ha sempre avuto delle sostanze psicotrope di riferimento, per l'appunto legali od illegali. Nello stesso tempo altre droghe erano fortemente stigmatizzate, tra quest'ultime la più osteggiata era l'eroina. Nell'hip hop italiano degli anni 90 vi sono stati molteplici artisti che hanno cantato contro questa sostanza ed il suo squallido mondo. A volte con un taglio più politico ed ideologico, altre con un taglio più realistico "di strada", in entrambi casi tale sostanza ed il suo utilizzo veniva denunciato per quello che era, è  e sempre sarà: una strada senza ritorno. Una canzone che racchiude entrambi i sopracitati approcci è quella di Lou X, un rapper pescarese tra i capostipiti del genere "hardcore-rap" italiano. Nella canzone "5 minuti di paura" Lou X racconta la storia di dipendenza di uno dei suoi migliori amici e l'epilogo drammatico che essa ha avuto: l'uccisione del fratello, in seguito ad una lite per motivi di soldi rubati in casa. In questo periodo molto spesso, sia nel rap che nella trap, si ammicca senza pudore a polveri varie, contemporaneamente il mondo adolescenziale è sempre più ignaro dell'estrema pericolosità che il consumo di oppoiacei comporta (in terminidi dipendenza e non solo...), è allora opportuno rispolverare questa traccia e rileggere il suo testo.

Links:

https://www.youtube.com/watch?v=ZMAgUNRvSQI 

Per approfondimenti sul testo:

http://www.raptxt.it/testi/lou_x/cinque_minuti_di_paura_476.html



SOLVENTI, PSICOFARMACI E SCIROPPI



"Now I wanna sniff some glue" cantavano i Ramones, uno dei gruppi punk più famosi a livello mondiale della storia di questa sottocultura musicale. 


Ancora prima Pete Townshend dei The Who cantava alcune strofe di My Generation come se stesse digrignando i denti, cosa tipica di chi assume anfetamine (a quei tempi legali ed acquistabili in qualsiasi farmacia del Regno Unito e non solo...). 


Ogni sottocultura musicale ha avuto, assieme a quelle illegali, le sue sostanze psicotrope legali di predilezione, il cui abuso è stato talvolte accennato, descritto od esaltato nelle proprie canzoni.
Oggi con la trap è il momento degli sciroppi della tosse a base di codeina (un'alcaloide derivato dell'oppio), che mischiati insieme a bevande gassate tipo Fanta o Sprite creano un "cocktail" chiamato Purple Drank. Più che di nuova moda è maggiormente corretto parlare di un revival, dato che questa modalità di sballo (in questo caso lo sciroppo veniva mischiato alla birra) veniva usata già negli ambienti dei Bluesman  negli anni 50 ed anche in alcuni ambienti hip hop degli anni '90.


Sempre in ambito trap, assieme alla Purple Drank viene esaltato l'abuso di alcune categorie di psicofarmaci, in particolar modo gli ipnotico-sedativi tipo l'Alprazolam. Tristemente emblematica è la morte/suicidio dello statunitense Lil Peep per sospetta overdose da Xanax.


Neanche l'abuso di psicofarmaci è una novità, senza andare troppo lontano, già una decina di anni fa il crew rap romano Truceklan forniva nei propri testi un crudo spaccato di disagio metropolitano; Rivotril nelle bevande, antidepressivi, stabilizzatori d'umore erano citati in maniera frequente e rabbiosa.


In conclusione, cambiano le mode e le modalità di consumo, ma l'abuso di sostanze legali ai fini psicotropi rimane una costante del mondo adolescenziale.


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