tag:blogger.com,1999:blog-87522851273292886882024-03-13T17:29:14.698+01:00Daniele GuerraEducatore, esperto in devianza giovanile e adulta, criminalità, tossicodipendenze, contesti carcerari, gestione di contesti comunitari, gestione dell'aula in contesti di insegnamento.Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.comBlogger28125tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-15358873749908173852021-06-05T10:22:00.001+02:002021-06-05T10:31:19.481+02:00Terra bruciata parte III<p> </p><p style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/kV749CZW4mQ" width="320" youtube-src-id="kV749CZW4mQ"></iframe></p><br /><p></p><div style="text-align: left;">Ci sarebbe molto da dire su questa canzone, sul suo video e sui retroscena del backstage (girato nel quartiere San Siro, la partecipazione di 300 fan alle riprese ha richiamato l'attenzione delle forze dell'ordine e dei reparti antisommossa).</div><div style="text-align: left;">Quello che mi ha colpito, al di là di tutto, è l'argomento del testo, ovvero la rapina. </div><div style="text-align: left;">Non c'è nessun riferimento romantico, nessun antieroe forte con i forti e gentile con i deboli, come nel classico immaginario del rapinatore di banche anni 70, al contrario viene raccontata la cruda realtà della rapina "di gruppo" dove la vittima può essere chiunque, dove la necessità economica, la rabbia sociale e la logica del numero hanno la meglio su qualsiasi dimensione etica e valoriale.</div><div style="text-align: justify;">L'ulteriore problema è che questi testi arrivano ad una fetta di popolazione giovanissima, molto spesso senza alcun tipo di filtro datogli da parte di noi adulti.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Credits:</div><div style="text-align: left;">https://youtu.be/kV749CZW4mQ</div><div style="text-align: left;"><br /></div><p></p>Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-63396489318594173242021-05-24T09:37:00.007+02:002021-05-24T11:57:51.404+02:00Terra bruciata parte II<span></span><blockquote> </blockquote><blockquote><span></span><div class="separator" dir="rtl" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/4KC0a56LIGM" width="320" youtube-src-id="4KC0a56LIGM"></iframe></div></blockquote><div><span style="font-family: arial;"><br /></span></div><div class="ujudUb" jsname="U8S5sf" style="background-color: white; color: #3c4043; margin-bottom: 16px; max-height: 999999px;"><span style="font-family: arial;"><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Da bambino giuro</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Baby dormiva sui treni</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Non tornava a casa</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Perché portava problemi</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Quando ho conosciuto</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Baby bro mi sembra ieri</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Quante volte mi han</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Svegliato quei carabinieri</span></span></div><div class="ujudUb" jsname="U8S5sf" style="background-color: white; color: #3c4043; margin-bottom: 16px; max-height: 999999px;"><span style="font-family: arial;"><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Da bambino te lo giuro</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Dormivo sui treni</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Mentre mamma mi</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Chiamava mi diceva</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Vieni, ero dentro un</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">Vagone con 5 stranieri</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">A te svegliava mamma</span><br style="max-height: 999999px;" /><span jsname="YS01Ge" style="max-height: 999999px;">A me invece i carabinieri (...)</span></span></div><div style="text-align: justify;">Baby Gang rappresenta, nel bene e nel male, una novità piuttosto dirompente nel panorama della trap italiana. Il 90% dei trapper nostrani racconta un vissuto che non gli appartiene, Baby Gang sembra invece appartenere a quel 10%. </div><div style="text-align: justify;">Siamo di fronte ad una realtà musicale abbastanza "semplice" anche se piacevole per le orecchie dell'adolescente medio, altresì ritengo che il segreto del suo successo risieda nei suoi testi. In essi vi è il vissuto di tanti giovani, addirittura di tanti pre adolescenti, che percorrono percorsi di devianza, microcriminalità, carcerazioni ed abuso di sostanze.</div><div style="text-align: justify;">Nei suoi testi ritrovo quel fenomeno, già presente da decenni in nord Europa, di "survival gangs": ragazzi che già da giovanissimi scelgono una vita dove il gruppo dei pari diventa una seconda famiglia (perché spesso quella di origine è assente, sfaldata e/o persa in mille difficoltà economiche...) , ma anche una protezione dalle tante insidie di chi vive la strada 24 ore su 24, la microcriminalità l'unica fonte di sostentamento, la violenza del branco un mezzo per i propri fini ma anche un'ideologia, infine ci sono l'alcool e le droghe per alleviare lo stress di una vita estremamente precaria e rischiosa e per non sentire le proprie ferite e le proprie angosce.</div><div style="text-align: justify;">Non voglio assolutamente giustificare tali realtà o mitizzarle... non c'è niente di affascinante in un pre adolescente che a 12 anni scappa di casa e vive per strada in branco! Semplicemente ritengo necessario contribuire, nel mio piccolo, a far conoscere tali realtà ed iniziare a capire le cause di tali fenomeni per poi affrontarli.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Credits:</div><div style="text-align: justify;"><a href="https://youtu.be/4KC0a56LIGM">https://youtu.be/4KC0a56LIGM</a><br /></div><div style="text-align: justify;"><br /></div>Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-85780469840044517132021-05-18T14:06:00.003+02:002021-05-24T11:30:45.174+02:00Terra bruciata (I parte)<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/PI4hjb6VH14" width="320" youtube-src-id="PI4hjb6VH14"></iframe></div><br /><p></p><p>"Qua l'umore ha più colore di 'sti palazzoni grigi</p><p>Mamme danno in casa, figli, padri single</p><p>Che fanno un po' da padri sia ai fratelli che alle madri</p><p>Si alzano alle quattro perché fanno tre lavori</p><p>Per cercare di sparire come han fatto i loro padri..."</p><p>(Terra bruciata- Maruego)</p><div style="text-align: left;">La situazione nelle periferie sta esplodendo, in esse il covid ha impresso un'accelerazione ai processi di povertà già presenti dalla grande crisi economica del 2008, tra i tanti, a farne le spese, ci sono le seconde generazioni di immigrati. </div><div style="text-align: left;">Per loro non c'è alcuna prospettiva, a parte qualche lavoretto da schiavo sottopagato o squallidi giri di microcriminalità, di questo ne sono sempre più consapevoli e la rabbia sta aumentando, insieme alla disperazione. Cosa fanno le istituzioni ed i partiti politici? Cosa propongono, al di la' della solita ipocrita retorica tipica di tutte le organizzazioni politiche nostrane? Niente. E la terra bruciata aumenta insieme alla sofferenza.</div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;"><br /></div><div style="text-align: left;">Credits:</div><div style="text-align: left;"><a href="https://youtu.be/PI4hjb6VH14">https://youtu.be/PI4hjb6VH14</a><br /></div><p><br /></p><p><br /></p>Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-9710393205185554002019-07-23T19:54:00.000+02:002019-07-24T10:37:51.911+02:00L'orrore di Bibbiano<span style="color: #1c1e21; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Stando a quanto riportato dai giornali e fermo restando che ancora non è noto l'esito processuale dell'intera vicenda, sembrerebbe di essersi imbattuti in un'associazione a delinquere creatasi all'interno del sistema socio-assistenziale reggiano, in una regione, l'Emilia Romagna, che ha sempre vantato di essere all'avanguardia in questo settore: il minore, i suoi drammatici vissuti e le sue enormi sofferenze trasformati ed oggettivizzati in merce e fonte di guadagno. </span><br />
<span style="color: #1c1e21; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Il fatto che poi i maggiori indagati appartengano ad una determinata fazione politica, sebbene non debba indurre a facili generalizzazioni di ogni sorta, fa riflettere su come al di la' dei bei discorsi ridondanti di egualitarismo ed umanitarismo sembrerebbe esserci solo l'abominevole anomia morale, frutto di decenni di relativismo e del totalitarismo liberista.</span><br />
<span style="color: #1c1e21; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;">Abbiamo distrutto ogni valore, esaltato la competizione e divinizzato il profitto ed ecco le prime avvisaglie di un futuro ormai prossimo: una società di psicopatici senza scrupoli dove l'altro sarà solo un prodotto da consumare, come una merce sopra lo scaffale di un supermercato.</span><br />
<span style="color: #1c1e21; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><br /></span>
<span style="color: #1c1e21; font-family: "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px;"><a href="https://www.ilpost.it/2019/07/21/bibbiano-inchiesta-abusi/amp/">https://www.ilpost.it/2019/07/21/bibbiano-inchiesta-abusi/amp/</a></span><br />
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<i>Credits: https://www.ilpost.it/2019/07/21/bibbiano-inchiesta-abusi/amp/</i><br />
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<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-23252381733296510892019-05-04T14:18:00.002+02:002019-05-04T14:18:53.049+02:00Ma solo nella musica trap si parla di droghe? <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/hwK8m8-zzRo/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/hwK8m8-zzRo?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-89235597222487409932019-04-17T14:06:00.000+02:002019-04-17T14:06:59.419+02:00Trap, istigazione al consumo ed allo spaccio di sostanze <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/RwssOCZTGDE/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/RwssOCZTGDE?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-34112451194746817302019-04-11T17:02:00.000+02:002019-04-11T17:04:30.510+02:00Achille Lauro e Rolls Royce: ma quali pasticche di ecstasy?! <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/2k2y6xYSBCU/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/2k2y6xYSBCU?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-88522283657018296612019-04-03T17:01:00.000+02:002019-04-03T17:01:10.532+02:00Elementi di analisi e criticità sul consumo di eroina tra i giovani (VI parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/tWtEHzWWCfs/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/tWtEHzWWCfs?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-73471355644059812342019-03-28T14:49:00.000+01:002019-03-28T14:49:00.185+01:00Elementi di analisi e criticità sul consumo di eroina tra i giovani (V parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/Lu7wAda6nf0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Lu7wAda6nf0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-82884690064143228942019-03-23T16:24:00.000+01:002019-03-23T16:24:33.349+01:00Elementi di analisi e criticità sul consumo di eroina tra i giovani (IV parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/flia0MhIJpg/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/flia0MhIJpg?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-77643977695085633852019-03-18T20:24:00.000+01:002019-03-18T20:24:32.895+01:00Elementi di analisi e criticità sul consumo di eroina tra i giovani (III parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/w3wybnr_xwA/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/w3wybnr_xwA?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-81889045415915178842019-03-14T14:56:00.000+01:002019-03-14T14:59:53.998+01:00Elementi di analisi e criticità sul consumo di eroina tra i giovani (II parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/KBv9Nbib-DM/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/KBv9Nbib-DM?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br />Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-74522180642954814362019-03-11T16:53:00.001+01:002019-03-14T14:53:38.960+01:00Elementi di analisi e criticità sul consumo di eroina tra i giovani (I parte)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/bfDUHXhLOII/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/bfDUHXhLOII?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-26495236131939169462019-01-28T12:12:00.000+01:002019-01-28T14:35:27.242+01:005 MINUTI DI PAURA<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ZMAgUNRvSQI/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/ZMAgUNRvSQI?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Nell'ultimo post ho parlato del rapporto tra sostanze legali e sottoculture. Accennavo al fatto che ogni ambito sottoculturale ha sempre avuto delle sostanze psicotrope di riferimento, per l'appunto legali od illegali. Nello stesso tempo altre droghe erano fortemente stigmatizzate, tra quest'ultime la più osteggiata era l'eroina. Nell'hip hop italiano degli anni 90 vi sono stati molteplici artisti che hanno cantato contro questa sostanza ed il suo squallido mondo. A volte con un taglio più politico ed ideologico, altre con un taglio più realistico "di strada", in entrambi casi tale sostanza ed il suo utilizzo veniva denunciato per quello che era, è e sempre sarà: una strada senza ritorno. Una canzone che racchiude entrambi i sopracitati approcci è quella di Lou X, un rapper pescarese tra i capostipiti del genere "hardcore-rap" italiano. Nella canzone "5 minuti di paura" Lou X racconta la storia di dipendenza di uno dei suoi migliori amici e l'epilogo drammatico che essa ha avuto: l'uccisione del fratello, in seguito ad una lite per motivi di soldi rubati in casa. In questo periodo molto spesso, sia nel rap che nella trap, si ammicca senza pudore a polveri varie, contemporaneamente il mondo adolescenziale è sempre più ignaro dell'estrema pericolosità che il consumo di oppoiacei comporta (in terminidi dipendenza e non solo...), è allora opportuno rispolverare questa traccia e rileggere il suo testo.</div>
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<i>Links:</i></div>
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<i>https://www.youtube.com/watch?v=ZMAgUNRvSQI </i></div>
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<i><br /></i></div>
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<i><b>Per approfondimenti sul testo:</b></i></div>
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http://www.raptxt.it/testi/lou_x/cinque_minuti_di_paura_476.html</div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-19837404705309945782019-01-21T13:33:00.000+01:002019-01-21T23:35:17.946+01:00SOLVENTI, PSICOFARMACI E SCIROPPI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/wuAqvVC40bw/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/wuAqvVC40bw?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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"Now I wanna sniff some glue" cantavano i Ramones, uno dei gruppi punk più famosi a livello mondiale della storia di questa sottocultura musicale. </div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/aGroapmulHk/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/aGroapmulHk?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Ancora prima Pete Townshend dei The Who cantava alcune strofe di My Generation come se stesse digrignando i denti, cosa tipica di chi assume anfetamine (a quei tempi legali ed acquistabili in qualsiasi farmacia del Regno Unito e non solo...). </div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/qN5zw04WxCc/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/qN5zw04WxCc?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Ogni sottocultura musicale ha avuto, assieme a quelle illegali, le sue sostanze psicotrope legali di predilezione, il cui abuso è stato talvolte accennato, descritto od esaltato nelle proprie canzoni.</div>
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Oggi con la trap è il momento degli sciroppi della tosse a base di codeina (un'alcaloide derivato dell'oppio), che mischiati insieme a bevande gassate tipo Fanta o Sprite creano un "cocktail" chiamato Purple Drank. Più che di nuova moda è maggiormente corretto parlare di un revival, dato che questa modalità di sballo (in questo caso lo sciroppo veniva mischiato alla birra) veniva usata già negli ambienti dei Bluesman negli anni 50 ed anche in alcuni ambienti hip hop degli anni '90.</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/lOWKGXpl9E0/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/lOWKGXpl9E0?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Sempre in ambito trap, assieme alla Purple Drank viene esaltato l'abuso di alcune categorie di psicofarmaci, in particolar modo gli ipnotico-sedativi tipo l'Alprazolam. Tristemente emblematica è la morte/suicidio dello statunitense Lil Peep per sospetta overdose da Xanax.</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/JnGbmL_lc-s/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/JnGbmL_lc-s?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Neanche l'abuso di psicofarmaci è una novità, senza andare troppo lontano, già una decina di anni fa il crew rap romano Truceklan forniva nei propri testi un crudo spaccato di disagio metropolitano; Rivotril nelle bevande, antidepressivi, stabilizzatori d'umore erano citati in maniera frequente e rabbiosa.</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/_fmyGmwTA78/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/_fmyGmwTA78?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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In conclusione, cambiano le mode e le modalità di consumo, ma l'abuso di sostanze legali ai fini psicotropi rimane una costante del mondo adolescenziale.</div>
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<i>Links:</i></div>
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=wuAqvVC40bw&t=143s">https://www.youtube.com/watch?v=wuAqvVC40bw&t=143s</a></div>
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=aGroapmulHk">https://www.youtube.com/watch?v=aGroapmulHk</a></div>
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=qN5zw04WxCc">https://www.youtube.com/watch?v=qN5zw04WxCc</a></div>
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=lOWKGXpl9E0">https://www.youtube.com/watch?v=lOWKGXpl9E0</a></div>
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=JnGbmL_lc-s">https://www.youtube.com/watch?v=JnGbmL_lc-s</a></div>
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<a href="https://www.youtube.com/watch?v=_fmyGmwTA78">https://www.youtube.com/watch?v=_fmyGmwTA78</a></div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-20681188796053946002018-07-20T23:31:00.000+02:002018-07-31T22:58:56.411+02:00Educazione emotiva in adolescenza<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-NsHspZbU0tw/W1JOcM07VZI/AAAAAAAADHo/1p9qiRAaVH4HaWDSbTVu3ySxMvzpVn-CgCEwYBhgL/s1600/Albrecht_D%25C3%25BCrer_-_Knight%252C_Death_and_the_Devil.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="338" data-original-width="260" src="https://4.bp.blogspot.com/-NsHspZbU0tw/W1JOcM07VZI/AAAAAAAADHo/1p9qiRAaVH4HaWDSbTVu3ySxMvzpVn-CgCEwYBhgL/s1600/Albrecht_D%25C3%25BCrer_-_Knight%252C_Death_and_the_Devil.jpg" /></a></div>
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Nel simbolismo della cavalleria cristiana l'essere disarcionati non significava solo una sconfitta materiale, <i>vi era sottinteso un significato più profondo, di tipo spirituale e di riflesso psicologico.</i></div>
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Spostandoci in oriente troviamo un'immagine analoga, il saggio che cavalca la tigre. Un altro esempio è dato dalla carta numero sette dei tarocchi, il carro, dove vi è raffigurato un guerriero che guida una biga trainata da due cavalli, uno tendente verso destra ed uno verso sinistra. Immagini diverse, ma con similitudini e significati analoghi. <i>Non è questo il luogo per fare una disamina approfondita riguardo alle tre immagini di cui sopra, anche perchè si aprirebbe un mondo da pochi frequentato e dai più beffeggiato, in nome di una clima culturale che non riesce più a guardare al di là dal proprio naso...</i> </div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-fm8-sOTYbP4/W1JPQkMMHyI/AAAAAAAADH0/uDgIxYEmhEES29wsaBw1O3gvpohV64rhgCEwYBhgL/s1600/percheinrete_clip_image001-217x400.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="217" src="https://2.bp.blogspot.com/-fm8-sOTYbP4/W1JPQkMMHyI/AAAAAAAADH0/uDgIxYEmhEES29wsaBw1O3gvpohV64rhgCEwYBhgL/s1600/percheinrete_clip_image001-217x400.jpg" /></a></div>
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Nell'antichità il simbolo sottintendeva diversi livelli di interpretazione, il livello che ci interessa in questa sede è quello di tipo psicologico, ovviamente ce ne sarebbero altri ma solo su questo ci soffermeremo.</div>
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<b>In queste immagini l'uomo, sia esso il cavaliere, il saggio o il guerriero, rappresentano la parte razionale, l'animale, il cavallo o la tigre la parte emozionale, quella che in psicologia si chiama subconscio o inconscio. Il tutto rimanda ad un senso di conoscenza e di direzionalità sulle proprie emozioni e di conseguenza sulla propria vita. Solo conoscendo ed imparando a gestire i propri impulsi, solo esplorando ed orientandosi dentro di sè non si verrà disarcionati dal cavallo, sbranati dalla tigre o non si perderà il controllo della propria biga. </b></div>
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<a href="https://2.bp.blogspot.com/-EU3XS9rq8BU/W1JPqZLJGGI/AAAAAAAADH8/uhTF-oZ9CCEYL8ksJuOfeY0gAiBUOBVqQCEwYBhgL/s1600/220px-Jean_Dodal_Tarot_trump_07.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="408" data-original-width="220" src="https://2.bp.blogspot.com/-EU3XS9rq8BU/W1JPqZLJGGI/AAAAAAAADH8/uhTF-oZ9CCEYL8ksJuOfeY0gAiBUOBVqQCEwYBhgL/s1600/220px-Jean_Dodal_Tarot_trump_07.jpg" /></a></div>
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All'opposto nell'uomo contemporaneo, le emozioni sono represse oppure subite, al massimo assecondate per cedimento. <i>D'altronde tutte le strategie di marketing sono volte alla creazione/iperstimolazione dell'impulso al fine di un soddisfacimento immediato attraverso l'acquisto ed il consumo della merce proposta, l'homo consumens, così definito da Bauman, ha una labile capacità di potere su di sè, perchè è proprio nell'assecondare i propri stimoli e nel soddisfare i propri bisogni immediati che questi si realizza.</i></div>
</div>
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<b>Il mercato, complici i vuoti culturali attuali, ha creato una vera e propria anti-pedagogia dell'emozione, in un ritmo di vita sempre più veloce il soggetto cresce allontanandosi sempre di più da se stesso e dal proprio mondo interiore, l'interiorità è vissuta solo in una dinamica di ricerca di soddisfacimento immediato dello stimolo emotivo. </b></div>
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Una delle categorie che più risente di una tale desertificazione culturale è quella degli adolescenti. Essi sono lasciati soli in balia delle loro tempeste pulsionali, non sussiste più nessun filtro o codice culturale se non quelli dettati dalle esigenze di mercato. </div>
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<b>Umberto Galimberti non a caso parla di analfabetismo emotivo, se una volta le società accompagnavano il ragazzo in una crescita interiore nella quale l'emozione maturava nel sentimento adesso questo non avviene.</b> In altri termini l'adolescente non ha strumenti per guardarsi dentro ed interpretarsi, egli non sa cosa prova, lo prova e basta, senza nessuno che lo aiuti a riconoscere, affrontare e gestire il mare in tempesta di emozioni che in quanto tale possiede. <i>Il rischio che corre è quello di vivere nell'immediatezza impulsiva e di commettere gli errori tipici di chi vive privo di una riflessione personale, morale ed ideale, in una fase della vita dove esplodono i propri istinti vitali ed in maniera inversamente proporzionale l'esperienza è minima.</i> Provocatoriamente affermo che questo è quello che accade quando le cronache nere descrivono risse che sfociano in accoltellamenti, delusioni amorose che sfociano in squallide vendette, feste che degenerano con ragazze abusate, momenti di sconforto e di dolore che terminano con gesti estremi...</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/vZJYhYzDe1E/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/vZJYhYzDe1E?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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<b>Qualsiasi processo di educazione dovrebbe partire dal creare nel soggetto un alfabeto emotivo, dove le lettere sono le emozioni e le pulsioni tipiche di un giovane essere umano, spesso vissute in maniera fortemente dialettica: gioia o tristezza, temerarietà o paura, apatia o rabbia, desiderio o frustrazione, etc... Le agenzie educative devono aiutare il soggetto a familiarizzare con se stesso, cioè a riconoscere ciò che prova, a gestirlo ed indirizzarlo ai fini della propria crescita umana e della propria realizzazione personale. Senza tutto ciò non si andrà lontano...</b></div>
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<b><br /></b>
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<i>Credits: https://www.youtube.com/watch?v=vZJYhYzDe1E</i></div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-86081447989897169802018-07-13T13:51:00.000+02:002018-07-31T22:09:32.021+02:00Quanto costa il tuo outfit?<div style="text-align: justify;">
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/UK7FqR1ZtPk/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/UK7FqR1ZtPk?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Girando per la rete mi sono imbattuto in molteplici video i cui si gareggia a chi indossa vestiti ed accessori più costosi. Si tratta di incontri organizzati da vari video blogger in varie città, dove i partecipanti illustrano tutto ciò che indossano e si fa un calcolo del costo complessivo del proprio outfit, ovvero del proprio abbigliamento. </div>
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Si vedono ragazzini indossare calzini che costano quanto un paio di jeans, cinture del valore della rata di un mutuo, a volte indossate a tracolla (...), t-shirt da centinaia e giacche da migliaia di euro, veri e propri gioielli fino a dei Rolex.</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/BoGyTOtlBO8/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/BoGyTOtlBO8?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Alla base di questo fenomeno c'è l'importanza del "fattore" costo sul modo di vestire dei giovani occidentali (e non solo oserei dire a questo punto...). <i>Il seguire mode, stili di abbigliamento e ricercare una certa estetica è insito nell'uomo contemporaneo, ognuno di noi lo fa, anche chi afferma di rifiutare tutto ciò, consciamente o meno il modo di vestire è diventata una parte importante della propria identità. Tutto ciò è ancora più significante in un adolescente, l'estetica è parte essenziale dei suoi processi di individuazione ed appartenenza.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
L'elemento di novità nelle mode attuali è che i processi di accettazione e di prestigio sociale, attraverso l'adozione di determinati canoni estetici all'interno del gruppo dei pari, sembrano svuotare di significato l'estetica stessa a favore dell'elemento commerciale.</div>
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<b>Il canone estetico è sminuito a discapito del valore commerciale, l'abito acquista o perde di significato in base al suo prezzo, l'estetica sembra quasi negata a favore della mercificazione dell'abito.</b></div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/KW6_RX6R8lE/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/KW6_RX6R8lE?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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La seconda riflessione che mi viene in mente è la seguente: in un periodo storico dove è in corso un progressivo impoverimento di tutte le classi sociali (a favore dell'accumulo di una stretta cerchia di individui...), la reazione dei giovani, ma non solo (...), è di ostentare ricchezza. <b>Ancora una volta, anzichè spezzarle, si lucidano le proprie catene, gli adolescenti attuali giocano a fare i ricchi mentre si prepara loro un futuro da schiavi.</b></div>
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<i>Credits: https://www.youtube.com/watch?v=UK7FqR1ZtPk&t=111s </i><br />
<i>https://www.youtube.com/watch?v=BoGyTOtlBO8</i><br />
<i>https://www.youtube.com/watch?v=KW6_RX6R8lE</i><br />
<i><br /></i></div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-47713798123369687372018-07-06T19:28:00.000+02:002018-07-31T22:15:08.212+02:00La normalità delle sostanze<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/GT5VpTtrajE/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/GT5VpTtrajE?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Originariamente il consumo di sostanze psicotrope era legato a determinati ambiti sottoculturali. Ogni sottocultura, così come ogni ambito di dissenso sociale, salvo rare eccezioni, ha da sempre avuto le proprie sostanze di riferimento. Quando poi tale dissenso è stato accompagnato anche dal disagio sociale il consumo sfociava in autodistruzione, è questo il drammatico caso della diffusione dell'eroina negli anni '70 in Europa, su cui tra l'altro ci sarebbe molto da dire, così come delle crack house negli anni '90 in USA.</div>
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<div style="text-align: justify;">
<b>Eccezion fatta per il consumo di cocaina degli anni '80, il consumo di sostanze aveva come comune denominatore una qualsiasi forma di alterità, di protesta o problematicità nei confronti della società dominante.</b></div>
</div>
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Ad un certo punto, verso la metà degli anni '90, qualcosa iniza a cambiare, <b>l'assunzione di droghe inizia a svuotarsi di significanti legati all'alterità sociale, al disagio e alla ribellione per lasciare spazio alla dimensione edonistica legata al divertimento, alla sola ricerca del piacere e della sensazione fine a se stessa.</b></div>
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Il diffondersi su larga scala della musica elettronica, della cosidetta club-culture, anch'essa inizialmente una sottocultura essenzialmente musicale, che prediligeva l'ecstasy e le cosidette nuove "droghe chimiche", giocherà un ruolo importante in questo importante cambiamento culturale.</div>
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L'atto del ballare si lega al consumo principalmente di "pasticche", senza il quale la prestazione sociale ma anche fisica è menomata, considerata non all'altezza. Il concetto è semplice<i>: l'assunzione facilità la mia socialità e sono molto più performante, senza mi diverto di meno</i><b>.</b></div>
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Nel frattempo le criminalità organizzate affinano le proprie strategie di marketing, l'eroina ma anche la cocaina iniziano a costare sempre meno, le stesse droghe chimiche sono facilmente accessibili.</div>
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<b>Infine c'è da considerare la perdità di senso e di identità dell'essere umano che negli ultimi trentanni ha subito una potentissima accelerazione, con il seguente effetto collaterale:</b><i>la vitalità, la salute e</i><b> </b><i>la felicità me la compro.</i></div>
</div>
<div>
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<b>In un processo che è stato pluridecennale, il consumo di sostanze viene paradossalmente "integrato" nelle strutture di pensiero dominanti, il consumo è fine a se stesso, al divertimento e alla prestazione.</b></div>
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Al giorno d'oggi chiunque è un potenziale consumatore, ogni categoria sociale ha le sue droghe (illegali ma anche legali, pensiamo all'abuso di psicofarmaci o farmaci dopanti) da consumare nei vari ambiti di vita, siano essi della socialità, del divertimento ma anche del lavoro e della prestazione professionale. Il target del consumatore riguarda tutte le classi sociali e tutte le generazioni.</div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/1CT6UIMiGfo/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1CT6UIMiGfo?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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Con questo non voglio assolutamente esaltare o rimpiangere un utilizzo ribellistico ed oppositivo delle varie sostanze, in questa sede descrivo soltanto ciò che è stato e ciò che è: <b>la droga è diventata nient'altro che una merce, il cui utilizzo ha valicato qualsiasi confine sociale e le cui dimensioni di significato sono quelle del divertimento, della prestazione o della mera abitudine.</b></div>
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<i>Credits: https://www.youtube.com/watch?v=GT5VpTtrajE&t=30s</i></div>
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<i>https://www.youtube.com/watch?v=1CT6UIMiGfo</i></div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-56406326426972481242018-06-28T13:29:00.000+02:002018-06-28T13:32:11.391+02:00L'importanza della norma all'interno del lavoro di relazione in ambito scolastico<div style="text-align: justify;">
Viviamo nella triste ed irritante epoca del manicheismo intellettuale. Qualsiasi analisi si faccia sopra ogni fenomeno si riduce ai minimi termini: o bianco o nero. <b>Paradossalmente più la società si fa complessa più gli approcci ai suoi fenomeni sono riduttivi, ogni procedimento logico è influenzato dal proprio sentimentalismo ed ogni ragionamento è viziato affinchè esso non contraddica la propria visione del mondo.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Ciò avviene anche per quanto riguarda la scuola e le sue problematiche, guardiamo il caso degli insegnanti bullizzati dagli studenti e/o dai genitori, la risposta è ovviamente binaria: da un lato abbiamo chi affronta il problema giustificando, sminuendo e tollerando ogni cosa, mentre dall'altro c'è chi propone insegnanti armati in classe e buttafuori nei corridoi. <b>Seguendo questi aberranti fili logici ne deriva che la gestione della classe vada bene così com'è, oppure che tale gestione vada rimodellata in stile caserma dei Marines.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Negare la realtà non serve, anche se a molti farà male riconoscere la corresponsabilità di chi ha voluto privare la scuola di concetti come autorità, ruolo, norma e disciplina (attraverso un sistematico lavoro di demonizzazione di suddetti concetti...), d'altro canto non è nemmeno auspicabile trasformare gli insegnanti in tanti epigoni del Sergente Hartman in Full Metal Jacket.</i></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Il punto è un altro, è necessario ripristinare modalità disciplinari adeguate se e solo se queste vanno di pari passo con un'attività di relazione adeguata nei confronti dell'allievo.</b><br />
<i>Ritengo che la prima cosa da fare in un lavoro educativo e di insegnamento sia quello di instaurare un rapporto di relazione con il soggetto, deve esserci una comunicazione reale, senza di essa il processo di apprendimento è incompleto perchè privo del fattore essenziale: la crescita umana della persona.</i><br />
L'adolescenza attuale è andata ulteriormente complicandosi e la scuola non può far finta di niente, se si lascia l'allievo solo a combattere le proprie battaglie esistenziali (e purtroppo sempre più spesso anche di altro tipo...) come minimo ci ritroveremo di fronte un soggetto distratto e con forze insufficienti da dedicare allo studio. Se a tutto ciò si va ad aggiungere un vissuto emotivo difficile da decifrare, da gestire e nell'insieme spesso molto doloroso, ecco il sorgere di quegli elementi di conflittualità ed aggressività di cui tanto si è parlato negli ultimi mesi. Al contrario offrire quegli strumenti che possono favorire un ascolto, un affiancamento ed un supporto nell'affrontare le proprie problematiche attenua in maniera significativa potenziali elementi di criticità e dinamiche conflittuali.<br />
<b>E' in quest'ottica che si inserisce la necessità di un rafforzamento della normativa disciplinare. La classe deve avere le sue norme e tali norme devono essere osservate, non solo perchè ciò determina una condizione necessaria all'apprendimento ma anche perchè l'elemento relazionale tra insegnante e studente ha bisogno di un setting ben preciso, soprattutto quando la relazione diventa una relazione anche di aiuto.</b><br />
<i>Questa considerazione non vuole essere una giustificazione riguardo l'essenza della norma in ambito scolastico bensì una considerazione aggiuntiva sulla sua utilità, la norma ha ragione di esistere in quanto tale, come base di qualsiasi ambito sociale, nella scuola come in qualsiasi altro contesto. </i>Però in questo caso una cosa è calarla dall'alto, proponendola in maniera asettica ed impersonale ed un'altra è utilizzarla all'interno di un rapporto educativo basato sulla relazione e sulla crescita del benessere interiore dell'alunno.<br />
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-23954450420820088052018-02-28T07:22:00.000+01:002018-02-28T07:22:12.084+01:00Il primo giorno in classe<div style="text-align: justify;">
Insegno tecniche di cucina e passo la maggior parte del mio tempo in laboratorio, ciononostante i primi giorni di lezione, anche per la mia materia, avvengono in aula. Una decina di ore dove devo spiegare cosa andremo a fare, come lo andremo a fare, dove lo andremo a fare e naturalmente presentarmi come insegnante con gli allievi e viceversa. </div>
<div style="text-align: justify;">
In queste giornate, oltre agli obiettivi fissati dalla programmazione, io ne aggiungo un altro: <b>instaurare immediatamente una relazione con la classe ed ogni singolo elemento del gruppo. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
Davanti a me ho in media una quindicina di adolescenti, ognuno con il suo mondo ognuno diverso (parafrasando Vasco Rossi...) ed io ho bisogno di poter capire chi ho davanti, il suo vissuto, le sue necessità e soprattutto i suoi problemi,<i> <b>allo stesso tempo i ragazzi devono capire che non mi interessa soltanto il loro profitto ma anche il loro benessere e la loro crescita personale.</b></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Non dimentichiamo che l'adolescenza attuale è un periodo estremamente difficile e complicato, il soggetto si ritrova praticamente solo ad affrontare il mondo (le figure di riferimento, in media, ormai si sfaldano e spariscono durante l'infanzia...) e spesso questa fatica di vivere si trasforma in disagio e malessere.<b> Un alunno sofferente e pieno di difficoltà ovviamente non avrà nè l'interesse nè la forza di dedicarsi all'apprendimento, le sue energie sono impiegate per sopravvivere al presente, altro non riesce a fare.</b> Inoltre se anche io sono distante dal loro mondo e dai loro problemi sarò l'ennesima figura adulta che li tradisce ed abbandona (sebbene non sia un genitore e non è mia intenzione oltrepassare il mio ruolo di insegnante ed educatore), innescando così sentimenti di rabbia ed avversione anche nei miei confronti.<br />
Dopo una presentazione individuale dove faccio parlare i ragazzi delle loro passioni (principalmente gusti musicali, sport ed impiego del tempo libero), nelle due ultime ore di lezione faccio svolgere loro un esercizio di scrittura dove liberamente possono parlare di sé stessi, non è un tema di italiano e non mi importa della forma e della grammatica, quello che mi interessa sono i contenuti, che possono esprimere anche attraverso dei disegni.<br />
<b>Voglio che mi parlino dei loro sogni, delle loro speranze, dei loro affetti ma anche di quello che li ha delusi, di ciò che gli fa rabbia e delle loro paure.</b><br />
Alcuni si limitano a scrivere l'essenziale<i> (che comunque è sempre qualcosa in più rispetto a quello che esce tramite una presentazione orale...)</i> mentre altri accolgono questo compito in maniera positiva e scrivono di sé stessi senza risparmiarsi troppo.<br />
<b>In questo modo instauro con gli allievi un inizio di conoscenza e di dialogo, acquisisco elementi che mi possono essere utili nel gestire situazioni di criticità e soprattutto propongo loro un'idea della loro scuola come luogo non distante ed accogliente, dove la crescita professionale va di pari passo con il miglioramento della propria vita e la propria maturazione interiore.</b><br />
<b><br /></b>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-16489794292679894602018-02-15T14:48:00.000+01:002018-02-23T18:46:17.639+01:00L'importanza della relazione nella gestione della classe<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-VCjrokveOME/WoWPUyPg48I/AAAAAAAAACw/qnAxpMK2G4AkEjZGXdVbJpadGQdSUEBgQCLcBGAs/s1600/Screenshot_20180215-144018.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="337" data-original-width="1023" src="https://1.bp.blogspot.com/-VCjrokveOME/WoWPUyPg48I/AAAAAAAAACw/qnAxpMK2G4AkEjZGXdVbJpadGQdSUEBgQCLcBGAs/s1600/Screenshot_20180215-144018.jpg" /></a></div>
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La scuola italiana è diventata un campo di battaglia, i recenti episodi di cronaca lo testimoniano. <b>Docenti sfregiati, picchiati dagli alunni o aggrediti dai genitori. Neanche troppo la punta di un iceberg di una situazione assolutamente difficile, contrassegnata da un conflitto contro il corpo docente, che non di rado diventa anche fisico.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>L'insegnante diventa un nemico agli occhi di alunni e genitori nel momento in cui dice no! </i>La frustrazione di un brutto voto, un qualsiasi provvedimento disciplinare od anche una famigerata bocciatura non è tollerata non solo dai discenti ma spesso dai genitori stessi...</div>
<div style="text-align: justify;">
Su quanto detto ci sarebbe da scrivere per giorni ma eviterò, sia perchè oggi ho poco tempo, sia perchè, a proposito di frustrazione, riflettere sul livello di decadenza al quale siamo arrivati, grazie alla non-cultura e alla irrazionalità del clima culturale degli ultimi cinquant'anni provoca in me molta rabbia.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'insegnante si trova sempre più isolato e sprovvisto di strumenti per svolgere e mantenere il proprio ruolo, inoltre è anche socialmente solo ed osteggiato, se così non fosse non ci ritroveremmo genitori che fanno veri e propri agguati al corpo docente...</div>
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<b>Per esperienza posso affermare che, in questa assurda e paradossale situazione, può essere enormemente d'aiuto cercare di <i>entrare in relazione</i>. </b></div>
<div style="text-align: justify;">
Per entrare in relazione intendo l'instaurare un rapporto con ciascun alunno nel quale ci si preoccupa di lui non solo come discente ma anche come individuo con una personalità ed un vissuto che spesso risulta essere problematico e doloroso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Nell'adolescenza attuale il soggetto si ritrova di fatto semi-abbandonato, egli è solo nell'affrontare il mondo e nel superare le proprie tappe di sviluppo.</div>
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Ad aumentare questa distanza tra adolescenti ed adulti c'è una forma mentis ed un approccio all'esistenza totalmente nuovo dei primi rispetto a quest'ultimi.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'adolescente vive la figura adulta con rabbia perchè essa è ormai di fatto assente e la percepisce come distante perchè c'è sempre più difficoltà di comunicazione e comprensione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<b><i>L'insegnante è un adulto che in quanto tale può porsi in maniera presente e fare la differenza: io ci sono, il tuo mondo mi interessa e se hai dei problemi ti ascolto e se posso ti aiuto. </i></b></div>
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<u>Tutto questo entro il limite imposto dal proprio ruolo, nell'ottica di rafforzare il ruolo stesso e non di sfaldarlo ulteriormente!</u></div>
<div style="text-align: justify;">
Nei prossimi post racconterò nello specifico di alcune mie modalità per instaurare una relazione, di come tutto ciò mi aiuti nella gestione della classe e nel dare i tanto odiati NO, senza, almeno per ora, scatenare ripercussioni fisiche sulla mia persona...</div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-28683016660028626222018-02-08T13:50:00.003+01:002018-02-08T20:28:39.844+01:00Bullismo ed educazione allo scontro<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-lc3V7dA_jEA/WnxGt5MjR9I/AAAAAAAAACg/NCimNLzOWUEZsqKIYmzmWZKr9bSahWRiQCEwYBhgL/s1600/20180208_134222.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://4.bp.blogspot.com/-lc3V7dA_jEA/WnxGt5MjR9I/AAAAAAAAACg/NCimNLzOWUEZsqKIYmzmWZKr9bSahWRiQCEwYBhgL/s1600/20180208_134222.jpg" /></a></div>
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Qualche mese fa ero a lezione con una classe molto numerosa e così problematica che anche il Sergente Hartman di Full Metal Jacket si sarebbe trovato in difficoltà... Ad un certo punto mentre seguivo dei ragazzi nella mantecatura di un risotto sento provenire dalle mie spalle alcune volgarità.<br />
Mi sono girato ed ho chiesto chi fosse stato, naturalmente non era stato nessuno.<br />
<b> Quello che mi ha dato fastidio, oltre alla parolaccia in sé, è stato che il gesto mi fosse stato fatto alle spalle.</b> <b>Non era solo un problema di disciplina, c'era dell'altro. </b><br />
<b>C'era che</b> <b>un ragazzo nello scegliere di scontrarsi con me (come è anche normale che avvenga nella duplice relazione alunno-docente ed adolescente-adulto) aveva attuato una modalità eticamente scorretta.</b> Il mio intervento doveva andare oltre la semplice gestione della classe, doveva essere anche di tipo educativo e così è stato: ho chiesto all'autore del gesto di avere il coraggio di venire fuori, di assumersi le proprie responsabilità ed ho invitato lui ed il resto della classe a riflettere su questo tipo di comportamento. </div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Senza troppi giri di parole gli ho detto, allargando il tema del discorso, che fare le cose "alle spalle" (sia nella vita reale che nei social...), magari in superiorità numerica o semplicemente facendosi forti del gruppo era un comportamento da persone poco coraggiose, un tipico comportamento da vigliacchi, al contrario non essere più bambini ma adulti ed uomini o donne significava affrontare persone o situazioni a viso aperto, con lealtà e mai forti con i deboli e deboli con i forti.</b></div>
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<i>Questo mio intervento è stato molto efficace in termini disciplinari, in questo modo ho messo sotto scacco il ragazzo: se mi fai le cose alle spalle non ci fai una bella figura quindi fammele davanti, condizione questa però più difficile ed impegnativa da attuare!</i></div>
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Oltre a questo elemento c'è stato un primo approccio di quella che possiamo chiamare "educazione allo scontro", purtroppo è stato solo un approccio perchè senno mi si scuoceva il risotto...<br />
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<b>La dimensione del conflitto è tipica dell'adolescenza, è nel conflitto che l'adolescente si autodetermina, si sperimenta ed afferma sia come individuo che come componente di un gruppo. Quando però questo conflitto ricalca quello dell'attuale mondo degli adulti (dove la legge del più forte, la mancanza di empatia e soprattutto la mancanza di una etica che non sia quella del profitto ad ogni costo la fanno da padrone...) ecco nascere i cosiddetti ed oggi tristemente noti fenomeni di bullismo.</b></div>
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Ritengo un elemento necessario nella lotta al bullismo l'indirizzare gli adolescenti nell'esprimere la propria conflittualità dentro delle <b>regole etiche</b> ben precise: <b>tra queste dovrebbero spiccare il senso della propria dignità, del proprio valore personale, il senso di lealtà, di giustizia e protezione nei confronti del più debole.</b></div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-84086173162185759302018-02-01T13:12:00.004+01:002018-02-16T09:40:45.491+01:00Sprite e codeina. Breve disamina della trap<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-sb4ma9vWe-0/WnMD6ohkvvI/AAAAAAAAACE/jQLOoFbMLwM8hOMMQNTrI-YAE5EnRMWCgCEwYBhgL/s1600/Sferaebbasta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://3.bp.blogspot.com/-sb4ma9vWe-0/WnMD6ohkvvI/AAAAAAAAACE/jQLOoFbMLwM8hOMMQNTrI-YAE5EnRMWCgCEwYBhgL/s1600/Sferaebbasta.jpg" /></a></div>
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Quando ho iniziato ad insegnare cucina ero molto contento del fatto che la maggior parte dei miei allievi ascoltasse rap, è la musica dalla quale in parte provengo, che tuttora ascolto e che temo continuerò ad ascoltare fino alla fine dei miei giorni. Il fatto che i miei alunni fossero attratti da una sottocultura che conosco abbastanza bene era un fattore che giocava a mio favore nell'instaurare una solida relazione pedagogica, <b>però ad un certo punto le cose si sono complicate.. era arrivata la trap!</b> A me non piaceva la trap, tuttora non piace e penso proprio che non mi piacerà mai. </div>
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<b>La trap è un sottogenere musicale dell'hip hop nato nel sud degli Stati Uniti, il nome deriva da trap house ovvero in slang quelle case abbandonate dove i pusher tagliano, confezionano e vendono le sostanze.</b></div>
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A livello stilistico è caratterizzato da delle basi molto cupe, ossessive e cantilenanti tanto da sembrare delle angoscianti ninna nanne mentre il cantato è molto semplice, ripetitivo, a volte privo di rime (cosa che i puristi del rap giudicano come una vera e propria eresia e tutti i torti non hanno...), a volte appositamente sbiascicato.</div>
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I testi restringono ancora di più il già di per sé esiguo orizzonte valoriale dell'hip hop attuale, essi esprimono pura materialità: soldi facili e ricchezza, esaltazione dello spaccio, esaltazione del proprio disagio, vestiti costosissimi ed ovviamente sesso e droga.</div>
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<b>Fondamentalmente niente di nuovo sotto il sole, ammettiamolo! E' la solita formula sesso, droga e rock n roll che si ripropone.</b> Io a 14 anni ascoltavo solo i Sex Pistols, in camera avevo il poster di Sid Vicious che è morto di overdose e che, anche se non se lo ricordava perchè era fatto, ha accoltellato a morte la sua fidanzata. Gli stessi gruppi che ancora ascolto non è che parlano di metafisica.. ma la musica la si ascolta soprattutto per l'energia che ci da e per le corde che dentro di noi fa risuonare...</div>
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<b>Stili musicali provenienti da culture underground come il punk o l'hip hop hanno sempre avuto come caratteristica una vena di ribellione e di critica nei confronti della società, stesso discorso per il rock nella sua accezione più ampia. Una ribellione ed una critica spesso inutile, spesso a volte anche di facciata ed ipocrita però c'era. </b></div>
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<i>La musica trap invece esalta a tutto tondo l'edonismo contemporaneo e spinge questa esaltazione in maniera totalizzante ai suoi estremi. </i></div>
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<b>Quello che esalta la trap lo esaltava molto spesso già l'hip hop dell'ultimo decennio, ma essa totalizza questa esaltazione, si spinge oltre distruggendo qualsiasi regola etica.</b></div>
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Il rap esalta il successo, la ricchezza e descrive lo spaccio come una mera necessità del ghetto <b><i>(anche se sono del parere che è meglio fare la fame che spacciare eroina.. per intenderci!)</i></b>, la trap esalta direttamente lo spaccio come mezzo per avere successo, nei loro testi appare un attività lecita e perfettamente morale.</div>
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Nell'ultimo decennio la scena rap aveva sdoganato senza troppo pudore il consumo di cocaina, adesso con la trap lo sdoganamento è nei confronti di qualsiasi tipo di sostanza compresi psicofarmaci ed oppiacei<b> (la droga preferita dei trapper è il purple drank, un mix di Sprite e di legalissimo sciroppo per la tosse a base di codeina, praticamente una pera legale e di facile reperibilità...)</b>. Inoltre lo stare sempre fatti, per ovviare alle proprie ferite e ad eventuali disturbi psichici, non è più descritto come anch'essa una triste realtà, o qualcosa almeno da criticare seppur in parte e debolmente bensì come uno stile di vita, uno status di cui vantarsi.</div>
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Rispetto alla mercificazione del sesso e della donna già stavamo a buon punto grazie al rap statunitense, per cui in questo campo poco hanno potuto aggiungere...</div>
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Per quanto riguarda l'estetica la trap rinuncia ad un proprio stile ed identità, le marche e lo stile che si predilige sono semplicemente quelle all'ultima moda, l'unico canone estetico espresso è il lusso dei propri abiti, altre dimensioni di significato e simbolismi non ce ne sono.</div>
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<b>Per quanto riguarda l'Italia i trapper nostrani hanno almeno un valore: la Mamma! Viene descritta come il loro unico amore, altri non ce ne possono essere anche se si è ventenni.. la mamma, gli sciroppi per la tosse, bibite gassate ed una musica che sembra una ninna nanna: praticamente lo stesso orizzonte di senso di un bambino di sei anni.</b></div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-2269503595169706612018-01-25T13:15:00.001+01:002018-07-31T22:04:19.974+02:00Danny Way: un esempio di perseveranza e coraggio<div style="text-align: justify;">
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-OHcUGKbEc5s/WmnQKPXOdxI/AAAAAAAAAB0/W0Al4_BaPJoNJ91iF39ZN5FluoGjT3V6ACLcBGAs/s1600/20180125_133551.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://4.bp.blogspot.com/-OHcUGKbEc5s/WmnQKPXOdxI/AAAAAAAAAB0/W0Al4_BaPJoNJ91iF39ZN5FluoGjT3V6ACLcBGAs/s1600/20180125_133551.jpg" /></a></div>
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Oggi va tanto di moda la parola "resilienza", questo sostantivo indica la capacità di un individuo di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza perdere la propria identità.</div>
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<b>Personalmente non amo queste mode, quando un concetto inizia a diventare popolare tanto da diventare una didascalia da mettere sotto le proprie foto sui social o peggio ancora una parola da tatuarsi nasce in me una sensazione di profondo fastidio.</b></div>
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Non so cosa pensi Danny Way di questa mia disquisizione, non so se conosce questa parola relativamente nuova e tanto tristemente abusata..</div>
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<b>Di sicuro Danny Way è un esempio di resilienza o detto in altri termini e senza seguire questi discutibili trend pseudo-intellettualoidi è un esempio di perseveranza, combattività, speranza, forza d'animo e coraggio!</b></div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/1mQbD8xzNdY/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/1mQbD8xzNdY?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
A neanche un anno di età suo padre si impicca nella cella del carcere dove si trovava mentre la madre inizia ad abusare di stupefacenti e psicofarmaci.</div>
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Danny cresce in un clima familiare instabile, la madre cambia spesso partner e spesso gli uomini che sceglie sono violenti ed abusanti, fino al matrimonio con il noto surfista Tim O'Dea. Tim è una figura adulta positiva per Danny, non solo a livello affettivo ma anche perchè gli fa scoprire l'amore per il surf e soprattutto per lo skateboarding. Danny è molto bravo a skeitare e nel giro di qualche anno diventa un professionista sponsorizzato dalle maggiori company statunitensi come la Powell Peralta e la H-Street. </div>
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Tim però si allontana dalla sua vita, prima con il divorzio dalla madre e poi con la sua morte durante una sessione di surf.</div>
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<b>Danny non si arrende e continua a skeitare e a migliorare, è ormai uno dei pro-skater più forti nel vert </b>(da vert skating, disciplina dello skateboarding in cui si skeitano rampe di minimo 3 metri di altezza detti half-pipe)<b> a livello mondiale</b>. <b>Nel 1994 si rompe il collo ma fortunatamente riesce a riprendersi e dopo la riabilitazione combatte le sue paure e continua ad allenarsi e a restare uno dei più forti del pianeta.</b></div>
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Intanto diventa anche un imprenditore e fonda insieme al suo mentore Mike Ternansky (un'altra figura di riferimento nel deserto affettivo di Danny) ed al suo amico Colin McKay (un altro fortissimo vert skater) la rivoluzionaria company Plan B.</div>
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Non sono anni facili per lo skateboarding gli anni 90, sono anni difficoltosi e bui dove questo sport perde popolarità ma Danny continua a skeitare ed insiste nel suo progetto imprenditoriale.</div>
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Nel 1997 Mike Ternansky muore in un incidente stradale, Danny rivive ciò che è successo con il suo patrigno Tim O'Dea.</div>
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Gli anni 2000 segnano la rinascita dello skateboarding ma Danny non si è mai fermato, è ormai un imprenditore di successo e nonostante l'età e tredici operazioni affrontate è ancora fortissimo come vert skater.</div>
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<i><b>Nel 2005 salta da una gigantesca rampa all'altra la grande muraglia cinese!</b></i></div>
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Siamo nel 2017 e Danny è ormai una leggenda vivente dello skateboarding mondiale, <b>egli ha incarnato in pieno lo spirito dello skateboarding (che non è solo uno sport ma qualcosa di più profondo..): osare, cadere e farsi male ma rialzarsi sempre.</b><br />
<b><br /></b>
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<i>Credits: https://www.youtube.com/watch?v=1mQbD8xzNdY</i></div>
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Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8752285127329288688.post-60316493512708772572018-01-18T13:35:00.004+01:002018-01-23T23:37:59.551+01:00Il culto del disagio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://4.bp.blogspot.com/-zFwY3mXFNq8/WmDBpwTJp2I/AAAAAAAAABY/xV3ykzrP3c8bECZIpQFOuc5aj__vazOEgCLcBGAs/s1600/20180118_164505.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" src="https://4.bp.blogspot.com/-zFwY3mXFNq8/WmDBpwTJp2I/AAAAAAAAABY/xV3ykzrP3c8bECZIpQFOuc5aj__vazOEgCLcBGAs/s1600/20180118_164505.jpg" /></a></div>
<i style="font-weight: bold;"><br /></i>
<i style="font-weight: bold;">"Esiste una sconfitta pari al venire corroso che non ho scelto io ma dell'epoca in cui vivo.." </i>cantavano i CCCP (storico gruppo punk emiliano degli anni 80). Questa frase mi ha sempre colpito e fatto pensare. Esprimeva quello che sin da ragazzo pensavo, esprimeva la noia esistenziale che iniziava a diffondersi negli anni 80 e che si era ormai sedimentata negli anni 90 e che è stata descritta perfettamente da quel colpo di fucile che Kurt Cobain si è sparato. Prima dei Nirvana ed anche dei CCCP ci sono stati altri gruppi che hanno descritto attraverso la musica le angosce dell'uomo contemporaneo, pensiamo alla Dark Wave britannica, ai The Cure ed ai Joy Division con il loro triste epilogo per esempio. <b>La musica contemporanea non può non descrivere il malessere esistenziale della società occidentale, è inevitabile ed anche ovvio.</b> <b>Quello che non è ovvio è che ormai, canzoni d'amore a parte, tutta la musica mainstream affronta temi intimistici legati ad una dimensione di malessere esistenziale e psicologico in cui si descrive un individuo ripiegato su se stesso ed intento sulle proprie ferite.</b> Non c'è altro, non c'è alcuna dialettica tra disagio e risoluzione di esso. Il malessere è assolutizzato, decontestualizzato, non stiamo male perchè vi sono determinate cause socio-economiche e culturali, stiamo male perchè è la vita che fa schifo. Con questo non intendo che sarebbe auspicabile celebrare la vita in maniera scontata e dozzinale come fa Jovanotti nei suoi stucchevoli testi, tra l'altro ogni volta che ho la disgrazia di ascoltare una sua canzone mi viene da imitare il sopracitato Kurt Cobain.. <b>Non auspico neanche </b><b>un ritorno alla musica come strumento di denuncia sociale, si vuole solo evidenziare in questa sede l'assolutizzazione della sofferenza esistenziale nella cultura musicale contemporanea, di altro non si parla o quantomeno non vi sono risposte, non si cercano soluzioni, ci si limita a piangerci addosso. Il disagio è avulso da qualsiasi causa economica, sociale, politica, c'è perchè è l'esistenza che è uno schifo e quindi non lo si può combattere, non ci sono soluzioni, al massimo dei rimedi di tipo farmacologico (legale o meno..).</b></div>
<div style="text-align: justify;">
Come già ho espresso nel post su Gomorra i mass media non solo descrivono la realtà ma nel descriverla la creano. Questo sta succedendo anche con la musica maistream ed il suo pubblico.</div>
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<b>In un contesto sociale e culturale dove qualsiasi identità è resa fragile e precaria e quando nonostante tutto sussiste è malvista in quanto tale, i giovani ricercano la propria anche nella musica e la risposta che ottengono è: "io sono perchè soffro".</b></div>
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Si sta creando un<b> vero culto del disagio</b>, esso è un brand da indossare, un vero e proprio stile di vita nel quale si è quasi fieri delle proprie problematiche psicologiche ed esistenziali così come si è fieri dei farmaci che si assumono per (non) affrontarle.</div>
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Avere l'ansia, tagliarsi, "stare sempre fatti", "fumare i casini" e "bere i problemi", come dice il trapper Ghali, sembra sia diventato uno status symbol. Prima chi assumeva psicofarmaci lo faceva di nascosto e se ne vergognava, cosa anch'essa non giusta, adesso è un motivo di vanto e di prestigio.</div>
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A livello pedagogico è auspicabile intervinire su tre punti fondamentali così da proporre una disamina della questione a partire dal piano spirituale (ebbene si! Non è una bestemmia..), filosofico, politico e socio-economico:</div>
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<li style="text-align: justify;"><b>Stimolare una riflessione profonda sulle cause della sofferenza umana: </b><b>essa fa certamente parte dell'esistenza ma non va subita, </b>nello stesso tempo essa è determinata, di volta in volta da precisi fattori socio-economici, politici e culturali rispetto ai quali bisogna prendere coscienza ed assumere un atteggiamento attivo sia a livello individuale che collettivo.</li>
<li style="text-align: justify;"><b>Ricercare ed aiutare l'adolescente a risvegliare quelle energie vitali che possano aiutarlo ad affrontare la vita in maniera combattiva e costruttiva piuttosto che autodistruttiva e vittimistica.</b></li>
<li style="text-align: justify;">Favorire la costruzione di un'identità non basata sulle tendenze culturali del momento e sui dettami del mercato,<b> bensì proporre la conoscenza di se stessi, delle proprie attitudini, delle proprie energie ma anche dei propri limiti al fine di una vera realizzazione individuale.</b></li>
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Infine bisogna far capire al soggetto,<b> laddove vi siano problematiche psicologiche e/o psichiatriche importanti</b>, che l'auto-cura non è una soluzione ma al contrario un ulteriore problema mentre sarebbe necessario rivolgersi ad uno specialista che possa realmente aiutarlo a guarire le proprie ferite. Ma di questo ne parlerò più specificatamente nei prossimi post.</div>
Daniele Guerrahttp://www.blogger.com/profile/17549677230274020850noreply@blogger.com1